Debito pubblico verso nuovi record: 2.786 miliardi la nostra stima – Tutte le stime Mazziero Research

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Stime PIL 2023 e debito pubblico sino a giugno 2023
(Costantemente aggiornate)

Gli ultimi aggiornamenti del 2 aprile riguardano:

  • Stima debito a febbraio 2023: 2.786 miliardi (forte aumento)
  • Stima debito a giugno 2023: tra 2.807 e 2.836 miliardi 

Gli ultimi aggiornamenti del 15 marzo riguardano:

  • Debito pubblico a gennaio 2023: 2.757 miliardi (diminuzione)

Gli ultimi aggiornamenti del 8 marzo riguardano:

  • Pubblicato il 49° Osservatorio sui conti italiani
  • Stima debito a gennaio 2023: 2.775 miliardi (aumento)
  • Stima debito a giugno 2023: tra 2.828 e 2.865 miliardi 
  • Stima PIL 2023: +0,7%
  • Stima PIL 1° trimestre: +0,1%
  • Stima PIL 2° trimestre: +0,2%
  • Stima PIL 3° trimestre: +0,2%
  • Stima PIL 4° trimestre: +0,0%

Gli ultimi aggiornamenti del 15 febbraio riguardano:

  • Debito pubblico a dicembre 2022: 2.762 miliardi (diminuzione)

Gli ultimi aggiornamenti del 3 febbraio riguardano:

  • Stima PIL 2023: +0,8%
  • Stima PIL 1° trimestre: +0,1%
  • Stima PIL 2° trimestre: +0,2%
  • Stima PIL 3° trimestre: +0,2%
  • Stima PIL 4° trimestre: +0,0%
  • Stima debito a dicembre 2022: 2.761 miliardi (diminuzione)
  • Stima debito a giugno 2023: tra 2.807 e 2.852 miliardi 

Gli ultimi aggiornamenti del 30 gennaio riguardano:

  • PIL Italia nel 2022: +3,9%

Gli ultimi aggiornamenti del 23 gennaio riguardano:

  • Scope rating non effettua alcuna valutazione

 

si vedano commenti e tabelle sotto.

 

Per scaricare immediatamente il 49° Osservatorio sui dati economici italiani CLICCARE QUI

L’Osservatorio è stato pubblicato l’8 marzo.

 

Debito Pubblico

 

Il commento della Mazziero Research

Stimiamo un forte aumento del debito pubblico a febbraio, anche per la ricostituzione delle disponibilità liquide del Tesoro, dopo tre mesi consecutivi di variazione negativa.
L’asticella del debito dovrebbe portarsi a 2.786 miliardi segnando un nuovo record storico; da questo livello si dovrebbe gradualmente salire sino a giugno su valori che stimiamo tra 2.807 e 2.836 miliardi. 

Il grafico presenta con una linea rossa i dati ufficiali pubblicati da Banca d’Italia, e prosegue in grigio con i valori stimati dalla Mazziero Research.

La tabella di affidabilità indica le differenze tra i valori ufficiali e le stime precedentemente fatte dalla Mazziero Research.

La linea rossa verticale nella tabella di affidabilità indica il momento di revisione delle modalità del calcolo del debito da parte di Eurostat e l’innalzamento di circa 58 miliardi. Per uniformità abbiamo mantenuto inalterati i valori precedenti di stime e debito.

I dati ufficiali

Debito pubblico: 2.757 miliardi (diminuzione)
Relativo a: gennaio 2022
Pubblicato il: 15 marzo 2023

STIME Mazziero Research

La stima a febbraio 2023
2.786 miliardi (forte aumento)
Intervallo confidenza al 95%
compreso tra 2.778 e 2.794 miliardi
Dato ufficiale verrà pubblicato il: 15 aprile 2023

La stima a giugno 2023
Compreso tra 2.807 e 2.836 miliardi
Intervallo confidenza al 95%
Dato ufficiale verrà pubblicato a metà agosto 2023

Analisi, stime e un’ampia rassegna dei dati economici italiani sono pubblicati nel 49° Osservatorio sui dati economici italiani CLICCARE QUI

L’Osservatorio è stato pubblicato l’8 marzo.

Stima PIL 2022

 

Dopo il lieve calo del 4° trimestre, stimiamo una leggera ripresa a +0,1% nel 1° trimestre, che dovrebbe continuare anche nel 2° e 3° trimestre con un +0,2% e presentarsi piatta nell’ultimo trimestre.

Su base annuale, grazie a una crescita acquisita dal 2022 pari a +0,4%, si avrebbe un aumento del PIL dello 0,7%.

Scende l’inflazione ma penetra in profondità

 

Il grafico qui sopra mostra con istogrammi blu l’andamento dell’inflazione tendenziale (su base annua) dei prezzi al consumo (indice NIC) relativo alla totalità dei beni, mentre gli istogrammi rossi indicano l’inflazione denominata componente di fondo che esclude i beni energetici ed alimentari (chiamata anche Core).
La linea verde e i relativi valori mostrano quanta parte della componente di fondo determini l’inflazione generale.

Come si può notare la componente di fondo è in continuo aumento e ha superato l’80%, segno che ormai l’inflazione è penetrata nella quasi totalità dei beni ed è solamente la riduzione dei beni energetici, in larga parte, e degli alimentari, in misura più contenuta, che determina il calo dell’indice generale.

Il grafico sotto mostra l’inflazione su base congiunturale (mese su mese) e si può notare che l’indice generale ha segnato un valore negativo (abbassamento dei prezzi) mentre la componente di fondo mantiene un discreto progresso.

L’analisi dell’alternarsi di questi valori ci consente di stimare per il mese di aprile un’inflazione generale su base annua che potrebbe stabilizzarsi, mentre potrebbe iniziare a scendere, per la prima volta, il valore della componente di fondo. 

Le Importazioni di gas

 

Il grafico mostra l’andamento delle importazioni di gas suddivise per direttrice, non viene riportato l’apporto del punto di ingresso di Gela (Libia) per il volume contenuto.

Si può notare come l’Algeria (Mazara del Vallo) sia diventata il maggior fornitore e al tempo stesso anche gli arrivi attraverso navi metaniere (LNG) siano in crescita.

L’Azerbaijan (Melendugno) sembra non essere in grado di crescere ulteriormente e necessiterebbe investimenti nelle varie stazioni di pompaggio per poterlo fare.

L’andamento declinante della Russia (Tarvisio) sembra essersi fermato e vede ultimamente una discreta ripresa, su cui comunque non è possibile fare affidamento.

Il grafico sotto permette di vedere i volumi di importazione cumulativi e si può notare che dopo il forte incremento nei mesi estivi questo appare carente per circa un miliardo e mezzo di metri cubi.

La mite stagione invernale ha permesso di non svuotare eccessivamente le scorte, che si trovano ora al 57%, ma al tempo stesso pone un monito su un’attenta attività durante la stagione estiva per tornare a riempire gli stoccaggi e questo lo si potrà fare solamente ampliando la capacità di rigassificazione con navi apposite.

Le scadenze dei titoli di Stato fino a dicembre 2023

 

Il grafico riporta l’ammontare dei titoli in scadenza sino a dicembre 2023; come si può notare vi sono mesi piuttosto impegnativi in particolare marzo, maggio e agosto con importi oltre i 40 miliardi. Soprattutto agosto non potrà essere completamente rinnovato, ma generalmente il Tesoro anticipa le emissioni evitando di caricare troppo in un mese poco liquido dal punto di vista finanziario.

Rendimenti all’emissione dei BTP a 10 anni

 

Si mantengono elevati i rendimenti all’emissione dei BTP decennali, pur restando al di sotto dei livelli massimi raggiunti a settembre dello scorso anno (4,70%)

L’ultima emissione di fine marzo si è attestata al 4,12%, in diminuzione dal 4,28% e 4,34% rispettivamente di gennaio e febbraio.

Il grafico dei Rating e il calendario delle valutazioni nel 2023

 

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Nella seconda metà di aprile dovrebbero pronunciarsi sul rating italiano Standard&Poor’s (BBB Positivo) e DBRS (BBB high Stabile).

Il grafico mostra le differenti valutazioni tra le varie agenzie, mentre sotto viene riportato il calendario sino a fine anno.

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